“Noi siamo le nostre storie. Siamo il prodotto di tutte le storie che abbiamo ascoltato e vissuto, e delle tante che non abbiamo sentito mai. Le storie hanno modellato la visione di noi stessi, del mondo e del posto che in esso occupiamo.” D. Taylor

L’approccio sistemico relazionale: come lavoro

L’approccio sistemico relazionale considera la persona non solo come individuo, ma anche come appartenente ad un contesto relazionale da cui non si può prescindere. L’essere umano nasce “in relazione“, e la famiglia d’origine è il luogo in cui ciascuno di noi avvia la costruzione della propria identità imparando come e secondo quali parametri si decodifica ogni nuova esperienza. Lì costruiamo la nostra personale idea di cosa sia una famiglia e di come debbano essere le relazioni familiari, di cosa significa essere coppia, essere fratelli, di cosa significa essere genitori ed essere figli. Le persone crescono, si sviluppano, cambiano. Un evento non è necessariamente critico di per sé ma può diventarlo per il modo in cui interagisce con l’esperienza passata e le caratteristiche personali. È importante considerare queste differenze e accoglierle in un ambiente protetto. Per questo le problematiche vengono trattate partendo dalla situazione presente, “dal qui e ora”, collocandole nella fase del ciclo di vita dell’individuo, della coppia, della famiglia, avendo particolare attenzione ai momenti di passaggio connessi ad eventi di vita e compiti di sviluppo significativi (nascite, perdite, separazioni).

L’approccio sistemico-relazionale pone quindi al centro dell’osservazione i seguenti aspetti:

  • • la fase del ciclo di vita in cui si trovano l’individuo, la coppia, la famiglia
  • • la funzione del sintomo o del disagio/sofferenza (perché ora? perché io?)
  • • la qualità delle relazione e della comunicazione
  • • la storia familiare trigenerazionale (nonni, genitori, figli)


Il mio obiettivo, come terapeuta sistemico relazionale è, innanzitutto, la costruzione di un’alleanza terapeutica, cioè un rapporto di accoglienza, fiducia e riservatezza che consenta di lavorare insieme, terapeuta e paziente, per comprendere il significato del disagio o del sintomo presente e come questo si leghi alla storia personale e relazionale di chi ne soffre, costruendo un percorso terapeutico che aiuti le persone a modificare emozioni, pensieri, atteggiamenti e relazioni che causano disagio, attivando e potenziando le risorse presenti e scoprendone di nuove, al fine di raggiungere un maggiore equilibrio e benessere.

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